Le gambe di Brunhilde affondano fino alle ginocchia in un mare di
teschi; si trascina con fatica, facendosi spazio tra i cadaveri. Corvi neri
divorano i corpi privi di vita dei suoi compagni d’arme.
Il cielo è più nero della notte e piange sangue, che
brucia come acido quando tocca la pelle.
Due esseri che erano uomini sollevano Brunhilde dalla distesa di teschi: le loro teste sono
state tagliate, ma li riconosce come il potente Thor ed il prode Capitan
America originale. Lei cerca di ribellarsi, ma i due la trascinano fino a un
trono d’ossa che si erge su un abisso di cadaveri fumanti.
È una donna che indossa una veste nera, il volto
coperto dall’ombra di un cappuccio, e che tra le mani stringe il casco
carbonizzato di Iron Man. Al fianco del suo trono si trovano due scheletri,
rispettivamente con i costumi di Occhio di Falco e Wasp. La voce della donna
echeggia:
-Quando la
strega scarlatta riabbraccerà i propri figli, quando la fanciulla di ferro si
risveglierà da un grande sonno, un grande male getterà la propria ombra sulla landa
degli eroi.
Un fulmine rosso scaglia la propria potenza nel
cielo nero. La donna solleva il cappuccio, mostrando il proprio volto: è quello
della stessa Brunhilde, ma deturpato da
decenni di decomposizione.
-Trova Capitan
Marvel, figlia di Odino, o tutto ciò che conosci sarà consumato.
Mentre Thor e Capitan America la tengono ferma, Wasp
consegna una freccia d’ebano ad Occhio di Falco... che tende il proprio arco,
rilasciando la freccia direttamente nell’occhio di Brunhilde.
Il pugno di Brunhilde
si abbatte sul muro, sfasciandolo come se fosse di cartapesta. La mano destra
raggiunge per istinto un’elsa che non esiste, e la Valchiria sguaina la propria
spada.
Lorna
Dane si protegge con uno scudo magnetico, meravigliandosi di quanta energia sia
necessaria per respingere l’attacco. Sul volto della Valchiria la rabbia lascia
rapidamente spazio alla confusione, e si guarda attorno.
È
nella sua stanza nel palazzo dei Vendicatori, o almeno quella che era la sua
stanza: sembra che sia stata travolta da un uragano. Brunhilde è in vesti
notturne e così anche Lorna Dane.
-Polaris?
Che cosa ci fai nella mia stanza?- chiede la Valchiria, ritraendo la spada.
-Ti
ho sentita urlare, ho pensato fossi sotto attacco... ma era solo un incubo.
Brunhilde
rinfodera l’arma, che svanisce letteralmente per magia. Per la prima volta da
quando la conosce, Lorna può vedere il terrore sul suo volto mentre afferma con
voce cupa:
-No. Era una premonizione... la morte sta arrivando.
#98
Conquista o muori
di Carlo Monni & Fabio Furlanetto
Palazzo dei
Vendicatori
Quando Edwin Jarvis apre la porta si trova di fronte
una Capitan America dal volto decisamente cupo.
-Se posso permettermi, Signora…- le dice col suo
solito tono cortese -… va tutto bene?
-No, Jarvis...- risponde lei -Non c’è nulla che vada
bene. Ma non è il caso di parlarne adesso, gli altri sono già arrivati?
-Sono tutti in sala riunioni.
-Non facciamoli aspettare allora.
Mentre la giovane donna in costume entra in sala
riunioni, Jarvis non può fare a meno di chiedersi cosa possa esserle accaduto
di tanto grave da intaccare il suo abituale ottimismo.[1]
Qualunque cosa sia, non può che sperare che riesca a superarla.
Sala
Riunioni.
La Valchiria termina il suo racconto ed il primo
commento è di Capitan America:
-Un sogno? Ci hai fatto venire qui per colpa di un
brutto sogno? Non riesco a crederci!
-Non era un comune sogno, amica mia, era una premonizione,
di più: una profezia.
-Ma davvero?
-Capisco il tuo sconcerto, amica mia…- interviene
Ercole -Voi mortali non siete più abituati a cose che nel mondo degli dei sono
normali, ma io mi fido dell’istinto della nostra compagna norrena.
-Ti ringrazio, Principe dell’Olimpo. Vorrei davvero
sbagliarmi, ma sono sicura di ciò che dico: ho riconosciuto l’antro di Volla,
la Profetessa nel profondo di Hel ed anche se sotto il suo cappuccio c’era il
mio volto, non ho dubbi che sia stata lei a mandarmi l’avvertimento.- conclude
Brunhilde.
-Un avvertimento da parte di una profetessa morta
che sta nell’inferno degli dei norreni. Se non avessi visto cose più strane da
quando sono un Vendicatore, farei fatica a crederci anch’io.- commenta Occhio
di Falco.
-Quindi tu mi credi, amico Clint?
-Ma certo, Val. Ti conosco da anni e so che non sei
il tipo da convocare i Vendicatori solo perché ieri sera hai mangiato pesante.
-Una cosa non mi è chiara però…- interviene
Quicksilver -… perché questa Volla ti avrebbe inviato un avvertimento?
-Invero questa è la parte più misteriosa.- conviene
la Valchiria.
-Lascerei da parte questo mistero per ora è mi
concentrerei sulla profezia e sul suo significato: “Quando la strega scarlatta riabbraccerà i propri figli, quando la
fanciulla di ferro si risveglierà da un grande sonno, un grande male getterà la
propria ombra sulla landa degli eroi.”.- interviene Scarlet.
-Criptica come ogni profezia che si rispetti. Mi
ricorda certi vaticini dell’Oracolo di Delfi, come una volta che…
-Non è il momento delle tue reminiscenze del
passato, Herky.- interviene con fermezza Wasp –Piuttosto cercherei di capire di
cosa la profezia vuole avvertirci. La sola cosa sicura è che un grande male ci
minaccerà quando saranno avvenuti certi avvenimenti ed io direi che si sono
verificati tutti: la nostra Scarlet ha davvero riabbracciato i suoi figli
perduti[2]
e una “fanciulla”di ferro si è effettivamente risvegliata da un lungo sonno.
-Parli di me?- esclama la robot senziente di nome
Jocasta
-E di chi altri? Tu sei la nostra candidata
migliore, anzi: l’unica.
-Hai dimenticato l’ultima parte dell’avvertimento.-
interviene Polaris –“Trova Capitan Marvel o tutto ciò che conosci sarà
consumato”. Direi che rintracciarlo sia una priorità assoluta.
<<Temo che non sarà così facile.>> replica Iron Man <<Al momento Genis-Vell è disperso nello
spazio e temo che nessuno sappia dove sia e come trovarlo.>>
-E ti pareva!- ribatte Occhio di Falco -Mai una
volta che le cose siano facili.
E nessuno ha di meglio da dire.
Moord, sistema stellare Lomora
Questi non sono stati giorni
semplici per la capitale dell’Impero Badoon: ad una guerra civile sono seguite
prima la brutale repressione da parte di Kang il Conquistatore, poi l’invasione
della flotta di Thanos. La sua nave ammiraglia Vanth orbita ancora attorno al pianeta, accerchiata dai resti
dell’armata Badoon decimata dal suo arrivo.
Thanos osserva il trono
Badoon, con un’espressione impassibile sul suo granitico volto viola. Kang
conosce troppo bene la storia per sprecare le sue forze in un attacco contro di
lui, e non ha richiesto di essere protetto da nessuna guardia.
-Sei un essere strano, Kang. Brami
la conquista, ma insegui la disfatta concentrandoti su nemici che ti hanno
sconfitto troppe volte in passato.- esclama il figlio degenere di
Titano.
-Dubito che tu sia venuto
fin qui per insultarmi, Thanos.- ribatte il Conquistatore -Saren ha detto che
sei interessato alla bomba al betatrone... che importanza può avere per te
un’arma così insignificante?
-Ah, sì, il betatrone.-
ripete Thanos, avvicinandosi ai controlli delle telecomunicazioni ed immettendo
dei comandi; Kang trova la sua familiarità con la tecnologia Badoon
preoccupante.
Un ologramma della bomba si
materializza di fronte ai due guerrieri.
-Una particella instabile che
causa una inarrestabile degenerazione di tutti i tessuti biologici. Dimmi,
Kang, tu che hai viaggiato su infiniti mondi su infinite realtà alternative...
conosci qualche altra razza che utilizza un’arma simile, oltre a quella umana?
-No. Tutte le variazioni che
conosco hanno origine sulla Terra.
-Perché il betatrone non può
essere sintetizzato altrove. C’è qualcosa che rende unica la Terra in questo
senso... forse collegato alla presenza su quel mondo del Nesso delle Realtà.
-Questo perché ti interessa?
Ho studiato le proprietà del betatrone e c’è un limite al suo utilizzo su vasta
scala: ci sono metodi molto più efficienti per distruggere i pianeti.
-Non ti devo alcuna spiegazione,
Conquistatore. Ciò che Thanos vuole, Thanos ottiene: sei stato informato
puramente per cortesia. Non abusarne.- risponde il Titano. C’è un
riflesso di energia nei suoi occhi oscuri che fa scorrere un brivido nelle ossa
di Kang.
-Come immaginavo, di fronte ad un
avversario superiore la tua spavalderia si scioglie come neve al sole. Hai un’ora
per trasportare la bomba sulla mia nave ammiraglia.
Senza dire altro, Thanos si
telatrasporta fuori dalla sala del trono lasciandosi dietro un Kang
visibilmente frustrato. Ravonna si avvicina a lui, chiedendo:
-Ora che facciamo? Non
possiamo lasciare impunita una simile minaccia.
-E non lo faremo, Ravonna,
non lo faremo. Il Titano si pentirà di avermi scelto come suo nemico.
Le parole di Kang sono
cariche di spavalderia come sempre... ma Ravonna non può fare a meno di notare
che le sue mani tremano.
Ex Base Gamma, New Mexico.
Richard Milhouse Jones siede
alla sua scrivania di manager delle neonate Banner Enterprises con l’aria
sconsolata di chi si chiede: “E adesso cosa faccio?”
Non voleva quel lavoro ma
deve ammettere che è un buon modo per non pensare ai disastri capitati di
recente nella sua vita.[3]
Il suo problema più immediato è proprio Bruce Banner: dice di essere guarito
dalla sindrome di Hulk ma ha un modo di comportarsi piuttosto strano.
Il ronzio della communicard
che porta sempre con sé da quando lo hanno nominato Vendicatore Onorario lo
distrae da quelle riflessioni. Che possono volere da lui i Vendicatori? Nulla
di buono, c’è da scommetterci.
Dopo un breve scambio di
convenevoli Iron Man arriva subito al sodo:
<<Stiamo cercando Capitan Marvel e per quanto
ne sappiamo, tu sei l’ultimo ad averlo visto. Puoi aiutarci a
rintracciarlo?>>
-Genis?- esclama Rick -Non
lo vedo e lo sento da quando ci siamo separati ed io sono tornato sulla Terra[4],
mi spiace. Temo di non essere in grado di aiutarvi. Ripensandoci, però, è
curioso che tu mi chieda di lui proprio adesso.
<<Che intendi dire?>>
-Che l’ho sognato la notte
scorsa, era prigioniero su una nave aliena. Non ci ho dato molto peso: un
brutto incubo come tanti.
<<L’hai… sognato.>>
C’è qualcosa nella voce pur
alterata elettronicamente di Iron Man che preoccupa immediatamente Rick
-Ascolta Testa di Ferro, c’è
qualcosa di molto serio in ballo, giusto?
<<In effetti temo proprio di sì, Rick.>>
-Allora non ci sono
discussioni: parto immediatamente per New York. Genis è un caro amico e se gli
è accaduto qualcosa, voglio essere lì con voi per collaborare alle sue ricerche.
<<Immagino sia inutile cercare di dissuaderti.>>
-Immagini giusto. Ci vediamo
tra qualche ora.
Dopo che la comunicazione si
è chiusa Rick rimane per qualche attimo pensieroso, poi prende una decisione.
Nave stellare Vanth
Ravonna
si materializza sull’astronave. Una volta svanito l’effetto del teletrasporto,
la luce soffusa illumina le squame di un alieno di cui non riconosce la razza.
-Cosa
abbiamo qui? Un succulento tributo per il nostro signore?- si chiede l’alieno,
passandosi una lingua prensile sui denti acuminati.
-Sono
qui per parlare con Thanos per conto di Kang il Conquistatore.
-Non
saresti dovuta passare all'ora di pranzo.- la minaccia
l’essere disgustoso, avvicinando i tentacoli a Ravonna. Lei è pronta ad
estrarre il disintegratore, ma il suono di qualcosa che batte a terra con forza
attira l’attenzione del potenziale aggressore... che si ritrae carico di
terrore.
-P-P-Proxima!
N-non c-credevo fossi sul-sulla nave.- balbetta l’alieno.
Una
donna dalla pelle e dai lunghi capelli blu resta ferma sulla porta, ergendosi
fiera mentre stringe tra le mani una lancia dorata.
-Ravonna.
Io sono Proxima Media Nox, Ammiraglio Supremo dell’Ordine Oscuro e braccio
destro di Thanos di Titano. Seguimi.
Ravonna
non si lascia pregare: esattamente come lei, questa è una donna che è abituata
a comandare. Non dice molto, limitandosi a scortarla per i corridoi della Vanth. Quello che Ravonna capisce subito
è che l’equipaggio è composto da esponenti di centinaia di razze diverse... e
che tutti quanti sono terrorizzati alla sola vista di Proxima.
-La
tecnologia di questa nave non mi è familiare. Su quale pianeta è stata
costruita?
-Non
ha importanza. I suoi costruttori sono morti.- risponde seccamente Proxima.
Ravonna
capisce di non avere speranza nel convincere questa donna a rivelarle qualsiasi
dettaglio rilevante, e la segue in silenzio.
Raggiungono
infine la sala di comando, dove Thanos siede su quello che sembra in tutto e
per tutto il trono di un re della morte. Proxima Media Nox pianta a terra la
lancia e si inginocchia in segno di rispetto, mentre Ravonna si avvicina a
testa alta.
-Non
ti intimorisci facilmente, donna. Lodevole, ma inutile. Ora consegnami la
bomba.
Ravonna
sposta il mantello, mostrando la sfera che nascondeva al di sotto: è poco più
grande di una palla da tennis, ma contiene abbastanza betatrone da uccidere
miliardi di persone.
-Eccola.
Con i migliori auguri di Kang il Conquistatore.- risponde Ravonna, porgendo la
sfera nella mano di Thanos. Non appena il Titano stringe il congegno, la donna
preme un pulsante sulla cintura e sorride malvagiamente.
La
bomba esplode, rilasciando tutta la propria potenza in faccia a Thanos e
sprigionando un letale flusso di pura morte che satura la stanza. Ravonna
controlla sul proprio visore il livello di energia del proprio campo di forza
personale: reggerà per diverse ore.
-Deludente.
Ma non imprevisto.- commenta Thanos.
Con
estrema sorpresa di Ravonna, il betatrone inverte la propria direzione: un
vento invisibile lo costringe a ritornare all’interno della bomba, che si
sigilla da sola nelle mani di Thanos.
Ravonna
si guarda attorno: le porte sigillate hanno impedito che il betatrone si
diffondesse, e sia Thanos che Proxima sono completamente illesi.
-Come
è possibile!? C’era abbastanza betatrone da uccidere un mondo intero!!!
-Ho
conosciuto e amato la morte: serve molto di più per uccidere Thanos. Proxima
Media Nox...
La
donna dalla pelle blu solleva il capo.
-Distruggi
questo mondo.
-Come
desidera, Lord Thanos.- risponde Proxima, la cui lancia inizia a brillare.
Base dei Vendicatori.
Iron
Man sbatte il pugno sul tavolo davanti al grande schermo in un gesto di
evidente frustrazione.
-Problemi?-
gli chiede Occhio di Falco.
<<Il mio ennesimo tentativo di comunicare con
Starfox e Quasar è fallito miseramente un’altra volta.>>
-Non
ti rispondono?
<<Peggio: è come quando chiami un cellulare e ti senti rispondere
che il cliente non è al momento raggiungibile.>>
-Beh,
devi considerare che stiamo parlando di trasmissioni spaziali e per quanto non
sia un tecnico, lo so anch’io che non è una cosa facile. Quasar, poi, potrebbe
essere in quella sua dimensione quantica o all’altro capo dell’Universo… se è
ancora in quest’universo, s’intende.
<<La tecnologia di comunicazioni subspaziali di cui disponiamo consente praticamente di
azzerare i tempi di trasmissione e Titano, in termini di distanze siderali, è comunque
molto vicino. Tutto questo non mi convince: qualcosa… o qualcuno sta
disturbando le comunicazioni con lo spazio,
profondo o meno che sia.>>
-Il
che farebbe pensare che il nostro nemico disponga di tecnologia molto avanzata.
Potrebbero essere ancora i Badoon?
<<Sarebbe nel loro stile in effetti, ma avrebbe poco senso che ci
attaccassero ancora. Per la verità ho un sospetto e spero tanto di
sbagliarmi:>
-Che
vuoi dire?
Prima
che Iron Man possa rispondere, dal vicino soggiorno si ode un grido di donna.
Nave stellare Vanth
Il
fuoco di un fucile al plasma si abbatte sul volto di Thanos, che non reagisce
all’improvviso e brutale attacco di Ravonna. Non sembra neanche infastidito...
al massimo, intrigato.
-Il
tuo amante è un soldato ma tu sei una regina, Ravonna: come me, sei di sangue
regale. E di certo capirai come un re deve mantenere l’ordine nel proprio
regno.
-Tu
non sei un re, sei soltanto un assassino!
-È
questo che il tuo futuro dice di me? Ah, la crudeltà della storia -
risponde Thanos, stritolando tra le dita il fucile al plasma senza alcuno
sforzo.
-La
verità, Ravonna, è che l’universo è sbilanciato. Quest’angolo del cosmo è stato
l’origine di troppi sconvolgimenti in troppo poco tempo... alcuni dei quali, lo
ammetto, per colpa mia. Ma ora ho i mezzi per mettere fine a tutto questo.
-Sono
pronta a distruggere il mondo, Lord Thanos – annuncia Proxima; la sua lancia è
ora brillante come una stella, e solo il visore di Ravonna le permette di non
perdere la vista. Thanos non batte nemmeno le palpebre, fissando direttamente
la potenza distruttrice che la sua servitrice stringe tra le mani e lanciando
ritmicamente in aria la bomba al betatrone, per poi riafferrarla quando cade.
-Distruggere
un mondo è un qualcosa al di sotto del mio interesse, ormai, qualcosa da
affidare ai miei luogotenenti. Ma grazie al betatrone, posso trasformare la
Terra in una bomba planetaria capace di scatenare un’onda distruttrice che
spazzerà via l’intera galassia... così come ora Proxima distruggerà questo
pianeta.
Qualcosa
scuote l’astronave. Qualcosa di potente che si è appena abbattuto sui suoi
scudi, senza riuscire a penetrarli ma facendo comunque sentire la propria
presenza.
Thanos
si volta verso uno degli schermi, che mostra un aggiornamento tattico:
un’intera armata Badoon ha appena circondato la Vanth, nascosta fino all’ultimo secondo da scudi temporali.
-Thanos!
Affrontami e combatti come un uomo!- lo sfida Kang, riempiendo d’orgoglio il
cuore di Ravonna: forse la sua anima guerriera non è ancora stata sopraffatta
dall’eco futuro di Immortus.
-Un
dio non affronta esseri inferiori. Proxima?
-Con
gioia, mio signore – risponde la donna, scagliando la propria lancia verso lo
schermo. Di qualunque cosa sia composta, passa attraverso la materia come se
non esistesse; come se godesse di vita propria, modifica la propria direzione
per raggiungere la prima nave alla velocità della luce.
Ravonna
osserva a bocca aperta una nave dopo l’altra svanire dallo schermo olografico,
in una rapida serie di esplosioni più luminose di una supernova.
Proxima
Media Nox attende con il braccio esteso fino a quando la lancia non passa
nuovamente attraverso le paratie della Vanth,
finendo la propria traiettoria nella sua mano... dopo aver devastato senza
alcuno sforzo apparente un’intera armata.
-La
tua volontà è stata fatta, Lord Thanos!- proclama, mettendosi sull’attenti.
Ravonna
non sa cosa fare. Thanos si volta verso di lei, impassibile come sempre.
-Và,
giovane regina. Spargi la voce nel tuo regno: la fine dei tempi sta arrivando.
L’ultima
cosa che Ravonna può vedere, nella luce del teletrasporto che l’avvolge, è
un’immagine terrificante che in pochi possono dire di aver visto. Thanos sta
sorridendo.
Palazzo dei Vendicatori
Il
grido ha richiamato tutti i presenti. Quando arrivano nel soggiorno la
Valchiria sta sostenendo Scarlet che si tiene le tempie con le mani.
-Che
sta succedendo?- chiede una preoccupata Capitan America.
-Invero
non lo so.- risponde Brunhilde -Wanda si è immersa in meditazione per cercare
di individuare il pericolo entrando in sintonia con le energie del pianeta come
le ha insegnato, così ha detto, la sua maestra Agatha Harkness. Aveva appena
cominciato che è accaduto questo.
Quicksilver
si china sulla sorella e le chiede:
-Wanda
mi senti? Stai bene?
Scarlet
apre gli occhi ed abbozza un sorriso.
-Non
preoccuparti come tuo solito, Pietro. Va tutto bene adesso.
-Ma
che è successo?- chiede Polaris.
-Vorrei
saperlo.- replica Wanda facendosi improvvisamente cupa -Improvvisamente ho
sentito qualcosa… o meglio qualcuno.
<<Chi?>> chiede Iron
Man.
-Non…
non saprei. Per quanto ci provi non riesco a focalizzarlo. Una cosa la so con
certezza: è una forza incommensurabilmente malvagia.
-Qualcosa
di malvagio sta arrivando da queste parti.- commenta Occhio di Falco.
Nave Stellare Damocles III
Kang
il Conquistatore segue sulla plancia, osservando la completa distruzione
dell’armata Badoon ai suoi ordini. La Damocles III è illesa, spostata nello
spazio-tempo di pochi secondi, ma l’analisi tattica è chiara: attaccare la Vanth sarebbe un suicidio, specialmente
con Thanos e Proxima a bordo.
Ravonna
si materializza al suo fianco, visibilmente scossa dall’esperienza.
-Non
siamo niente per lui...niente...
-Silenzio,
donna! Io sono KANG, il Conquistatore! Nessuno può minacciarmi e sopravvivere!
Kang
batte il pugno sulla poltrona di comando, facendo saltare scintille dai suoi
circuiti. Il suo piano era perfetto: in questa linea temporale non avrebbe
dovuto esserci nessuno in grado di tenergli testa, avrebbe invaso la Terra e
distrutto una volta per tutte i Vendicatori.
-La
Vanth si sta ritirando. Che cosa
facciamo?- chiede Ravonna, osservando la nave ammiraglia di Thanos saltare
nell’iperspazio.
-Troviamo
un modo per annullare il vantaggio di Thanos e distruggerlo.- risponde Kang.
-Hai
visto anche tu di cosa è capace: è un dio. Chi potrebbe mai distruggere un dio?
Kang
si adagia sulla poltrona di comando, stringendo le mani a pugno e riflettendo.
Thanos è più potente e pericoloso che mai: questa sarà una battaglia
impossibile.
E
come tutti i grandi generali, deve accettare di dover prendere una decisione che
riteneva impossibile.
Palazzo dei
Vendicatori
Si dice che poche cose possano scalfire l’abituale
imperturbabilità del maggiordomo dei Vendicatori e la vista di coloro che si
trova davanti quando apre la porta dopo che è stato suonato il campanello.
Perché dovrebbe sorprendersi? Dopotutto, se sono arrivati sino alla porta vuol
dire che i sistemi di sicurezza li hanno identificati come non ostili.
-Signorino Rick, Dottor Banner… è sempre un piacere
vedervi.
Bruce Banner fa un sorrisetto ironico mentre replica:
-Davvero? Eppure avrei giurato che le mie precedenti
visite non fossero poi così gradite. Certo… ero un po’ diverso allora.
Jarvis si limita a tossicchiare e poi dice:
-I Vendicatori sono in sala riunioni. Vi accompagno.
I due ospiti seguono il maggiordomo lungo il
corridoio e quando apre la porta della sala riunioni…
-Sorpresa!- esclama Banner.
Non tutti i Vendicatori sono abili quanto Jarvis a
dissimulare la sorpresa nel veder arrivare uno dei membri fondatori nonché
spesso avversario del gruppo.
<<Vedo che ti sei fatto accompagnare, Rick.>> commenta Iron Man.
-Rick
mi ha raccontato del vostro problema ed io ho pensato che fosse ora di fare la
mia parte come vostro consulente scientifico.-[5]
replica lo scienziato.
<<Non nego che l’aiuto di una mente brillante come la tua potrebbe
esserci davvero utile, Bruce.>>
ammette Iron Man <<La
situazione è molto difficile. Sembra che siamo minacciati da un nemico
sfuggente e spietato.>>
-E
chi sarebbe?
<<Non lo sappiamo ancora, ma io ho un sospetto e non è
bello.>>
Prima
che Iron Man possa continuare, nel centro della stanza c’è un lampo di luce e
due figure si materializzano improvvisamente dal nulla. Una delle due figure è
ben nota a tutti i presenti, quella del loro antico nemico Kang il
Conquistatore ma solo in pochi riconoscono immediatamente la donna al suo
fianco.
-Ravonna!-
esclama un sorpreso Occhio di Falco.
I
Vendicatori circondano il viaggiatore del Tempo e si preparano a combattere per
poi rimanere spiazzati dalle sue parole:
-Vendicatori.
Ho bisogno del vostro aiuto per salvare la Galassia.
-Ora
sì che ho sentito davvero di tutto.- commenta Bruce Banner.
CONTINUA!